ISTITUTO DI CULTURA ITALO - TEDESCO
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Mercoledì 28 aprile, ore 17.00 in Zoom
Francesco Cristino e Christina Schmidt presentano: "La Repubblica di Sabbiolino, la DDR vista con gli occhi dell'infanzia"

Link Zoom: https://us02web.zoom.us/j/83661432970?pwd=VHBpNkhUVi9wMXhOdWJwU0pRV2ZXdz09
ID riunione: 836 6143 2970
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L’autore, Francesco Pietro Cristino, è giornalista Rai dal 2009 e attualmente vice-caporedattore della redazione Interni del Tg1 (in passato anche collaboratore della redazione italiana Radio Colonia della WDR-Funkhaus Europa, oggi Cosmo).

Christina Schmidt, nata e cresciuta nella DDR, ha studiato negli anni 80 alla Scuola di cinema di Babelsberg. Drammaturga di film e ricercatrice, ha lavorato per la televisione della DDR e per la DEFA. Vive a Berlino e a Bologna.  Autrice del libro "Aldilà del muro. Cinema e società nella Germania Est 1945-1990" (CLUEB Bologna 2009).

Con la caduta del Muro di Berlino tutti i simboli della Repubblica Democratica Tedesca sono crollati uno ad uno, lasciando spazio a prodotti e stili di vita occidentali. Con una sola eccezione: Unser Sandmännchen (‘il nostro Sabbiolino’) era una trasmissione per bambini che andava in onda la sera sulla tv di Stato della DDR e il cui protagonista aveva il compito di accompagnare i giovani telespettatori tra le braccia di Morfeo, spargendo su di loro la sua sabbia magica. Come tutti i prodotti della propaganda, anche Sabbiolino era pensato per far crescere le nuove generazioni nel mito del socialismo. Nonostante questo, è riuscito a vincere la corrente contraria che, dopo la Wende, ha visto una progressiva occidentalizzazione della parte est della Germania, approdando al di là del Muro. Anzi, ad oggi, può essere considerato uno dei simboli più fulgidi della cosiddetta Ostalgie, ossia la nostalgia per alcuni aspetti di quella drammatica vicenda che fu la DDR, depauperati ormai di ogni valenza politica e vissuti come simulacri di un’infanzia mitica e lontana. Narrare un periodo così delicato della Storia attraverso il personaggio di Sabbiolino fornisce quindi una chiave di lettura valida ed inedita, per raccontare con delicatezza il brusco passaggio di un’intera generazione all’età adulta.
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