ISTITUTO DI CULTURA ITALO - TEDESCO
UNICA SEDE D'ESAMI AUTORIZZATA DAL GOETHE-INSTITUT
PER PADOVA E VICENZA
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Rudolf Otto: Categoria del sacro e esperienza del totalmente Altro

Relatore: Stefano Martini

 

Venerdì 24 novembre, ore 17.00 in sede

Accesso gratuito con prenotazione obbligatoria a padova@icit.it

Das Heilige: la ‘majestas’, l’‘energico’ e il ‘totalmente Altro’


«Un secondo elemento è quello della potenza, dall’infinita superiorità, la majestas: per cui noi ci sentiamo come annullati: è il senso, che spesso ricorre nei mistici, del nulla delle cose e di noi stessi. Un terzo elemento è il senso d’un’energia, d’un’attività immensa, dell’ira Dei: che è, nelle religioni inferiori, il senso d’una potenza arbitraria e demoniaca, nelle più alte il senso del Dio vivente ed onnipotente. Si avvicina all’attività infinita di Fichte; ma Fichte ha cercato di razionalizzare questo elemento, che è invece qualche cosa di irrazionale e di inesprimibile. Un quarto elemento essenziale è il mysterium, che è il mirabile, il totalmente altro da ciò che ci è naturale, famigliare e che perciò desta una specie di stupore: “un Dio compreso non è un Dio” (Tersteegen). Otto rileva con finezza come questo sia l’elemento religioso contenuto nelle rappresentazioni primitive dell’“anima”: le rappresentazioni e teorie ulteriori sono razionalizzazioni non più religiose. L’anima, il dæmon, il deva è il “totalmente altro”, l’al di là misterioso. Questo sentimento è stato associato, nelle origini, anche ad esseri naturali misteriosi (totemismo). E non solo l’incompreso, ma l’incomprensibile per natura: nel “fantasma” della superstizione la paura è associata al mistero: il fascino di tali racconti è nel loro mistero. Questo senso del mysterium percorre tre gradi: a) l’inconcepibile, che trascende le nostre categorie; b) ciò che non solo sembra essere sopra, ma contro la ragione, il paradossale; c) ciò che è antinomico, si esprime in contraddizioni. Questo vale soprattutto dalla teologia mistica, questa teologia del mistero che conduce alla coincidentia oppositorum [coincidenza degli opposti]. Ma questo elemento paradossale ed antinomico si trova già in ogni vero sentimento religioso» (Martinetti, Il fondamento della religione secondo Rudolf Otto, cit., pp. 4-5).

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