ISTITUTO DI CULTURA ITALO - TEDESCO
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Wilhelm Weischedel - Domanda radicale e responsabilità

Relatore: Stefano Martini

 

Venerdì 15 ottobre, ore 17.00 in sede (*)

Etica scettica (I)

 

È giunto il momento di parlare di Etica scettica (Skeptische Ethik), l’ultima importante opera (di cui, in tre successivi incontri, leggeremo la Premessa, i Capitoli i, ii, iii, viii, ix e il Poscritto) di Wilhelm Weischedel, da lui terminata verso la fine di marzo 1975, solo pochi mesi prima della prematura morte, in agosto, dopo breve malattia, e pubblicata postuma l’anno seguente. Testimonianza conclusiva di un interesse per l’etica rimasto centrale, insieme con quello per la teologia filosofica, lungo tutto il percorso weischedeliano, questo lavoro riprende – in un rinnovato tentativo di approfondimento e affinamento critico – temi e problemi affrontati dal filosofo tedesco non solo all’inizio della sua attività di pensatore, ma anche in molteplici saggi sparsi, in seguito raccolti in volumi con l’intento di sistematizzarli nel quadro di una prospettiva omogenea e unitaria. Il nostro tempo è il tempo del nichilismo: è questa la convinzione, come ormai sappiamo, che più di tutte ha caratterizzato la vasta produzione dell’Autore, e che lo ha spinto a vagliarne le cause e ad approfondirne le conseguenze, anzitutto sul piano etico. All’origine del nichilismo attuale, dal quale non si può prescindere se si vuol continuare a filosofare seriamente, Weischedel individua un percorso spirituale che affonda le proprie radici fin negli albori della filosofia stessa e che si è sviluppato nei secoli, talvolta palesemente, talvolta in maniera sotterranea, e che oggi tende al dominio assoluto. Ci si riferisce qui alla scepsi, intesa, nell’originario significato di riflessione o esame che vaglia criticamente, come fondamentale atteggiamento dell’uomo verso la realtà tutta. I due capitoli dell’Introduzione sono dedicati, rispettivamente, al concetto di etica (aristotelico, platonico, agostiniano, kantiano) e, appunto, al concetto di scetticismo (tarda antichità, Montaigne, Charron, Pascal, Cartesio, Hume, Kant, Hegel, Nietzsche, Camus).

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