L’unicità della Musica Tedesca

Mercoledì 10 marzo, ore 17.00 in Zoom

Avviene nella sua musica una sorta di purificazione, di distacco o astrazione dal mondo terreno che trova espressione in un linguaggio più rarefatto: non più le esplosioni o il titanico impiego di organico strumentale, ma una scrittura musicale più contemplativa, più alta e universale.
Nei Kindertotenlieder per voce e orchestra, eseguiti una prima volta nel 1905, Mahler prende le distanze dal mondo consolatorio della fiaba popolare per manifestare un pessimismo che non contempla alcuna gioia terrena ma che sfocia in una rassegnazione sospesa in una luce irreale, in uno spazio vuoto, sottolineata dalla stanchezza, dalla voce attonita e dall’effetto cameristico della parte orchestrale.
Due anni dopo il musicista perderà l’amata primogenita Maria detta Putsi. “Nun will die Sonn” è il titolo significativo del primo dei cinque Lieder.
Il Lebewohl, l’addio alla vita, pervade, con chiaro riferimento alla sonata op. 81 di Beethoven, non solo la Nona sinfonia ma anche l’opera certamente più significativa dell’ultima produzione di Mahler: il “Das Lied von der Erde” in cui l’orchestra sostiene e integra in modo raffinatissimo la voce solista di contralto e tenore. In nessun altro lavoro egli è riuscito a realizzare il suo peculiare dualismo tra slancio vitale e consapevolezza della morte. Il finale dell’ultimo Lied resta nell’animo di chi ascolta in modo indelebile.
L’ Adagio della Decima sinfonia racchiude un carattere che va al di là dell’epoca stessa in cui fu composta, mentre il finale appena abbozzato esprime serenità e distensione, come un disperato canto d’amore.
La novità di questo incontro consiste nella proposta di ascolto e analisi di un’insolita e originale canzone satirica un po’ crudele forse e severa nei confronti della moglie Alma Mahler, composta dal comico statunitense Tom Leher, che però ne testimonia la fama e la diffusissima notorietà.